60 anni

Anno 1953 – Anno 2013. Sessanta anni di attività della nostra istituzione che è passata dalla vecchia e gloriosa Cassa Rurale e Artigiana alla più dinamica e coinvolgente Banca di Credito Cooperativo.

Mi piace ricordare come questo periodo ha scandito il susseguirsi di traguardi importanti, concretizzatisi nell’incremento costante, ordinato e continuo della compagine sociale, attestatasi ad oggi a 1500 soci, nell’incremento patrimoniale che ha ormai raggiunto i 40 milioni di Euro, nell’incremento dei volumi operativi che sono la risultante di progetti operativi attuati da persone che credono negli stessi ideali. Uomini e donne che hanno saputo e sanno cogliere il valore della cooperazione, e soprattutto della cooperazione di credito come spinta per la crescita propria e di quella del territorio in cui operano attivamente.

Il traguardo raggiunto, però, non può appagarci; anzi ci deve spronare ad affrontare con decisione le sfide che si profilano all’orizzonte. In tale scenario noi dovremo essere pronti a favorire unicamente la crescita del territorio utilizzando la ricchezza che il Signore ha donato alla nostra terra nello spirito di cooperazione che sviluppa la fiducia. Dovremo in questa ottica discutere con gli amici che compongono la compagine sociale per assicurare la certezza di crescita. Siamo in tanti; in occasione della festa del socio aggiungiamo a noi brillanti giovani neo laureati e neo diplomati, e potremo lavorare ancora meglio. Il sistema CRA-BCC, da sempre ha valorizzato le proprie specificità. Oggi, guardando al domani, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione alla tenuta economica e sociale del territorio. Dobbiamo privilegiare le attività nostrane e, come suggerisce il Governatore della Banca d’Italia Visco nella presentazione del volume “Civiltà dei borghi: culla di cooperazione“, dovremo spingere per il consolidamento della funzione di sostegno a famiglie, artigiani e piccole imprese.

Abbiamo un ruolo privilegiato nella gestione del credito e delle risorse naturali a ragione della conoscenza diretta del contesto locale. In questa direzione andranno indirizzate le iniziative future. La nostra storia ci sorreggerà e tutti insieme dobbiamo essere consapevoli delle responsabilità di cui i soci fondatori ci hanno investiti. La crescita del territorio, che è partita dal frazionamento nei poderi dell’Ente Riforma, è stata scandita dalla nostra Banca, a partire dal 1953, con una presenza attiva e continua in tutti i settori della vita produttiva, con il sostegno ai contadini che si andavano trasformando in piccoli imprenditori agricoli, con finanziamenti mirati al terziario e con la fiducia alle famiglie consumatrici.

Oggi dobbiamo continuare sulla stessa strada. Lavorare per il territorio dovrà essere un imperativo categorico. Dobbiamo crederci e dobbiamo lavorare tutti insieme e sempre meglio. È una necessità ed è l’augurio migliore che possiamo farci per l’anno 2013 che è appena iniziato.     

Giuseppe Guglielmotti – presidente BCC Capaccio Paestum anno 2013